Il Marengo è una delle più note monete da investimento collezionate in Italia: coniato in seguito alla vittoria di Napoleone Bonaparte contro l’arciducato d’Austria a Marengo (di qui, il nome di questo conio), ha subito diverse produzioni a partire dal 1801, quando venne realizzata la prima moneta a titolo celebrativo dalla Repubblica Subalpina.

Ma qual è l’odierna quotazione del Marengo? E come comprare un Marengo a Padova?

La storia del Marengo

La moneta aveva inizialmente un valore nominale di 20 franchi e un peso di 6,45 grammi, con un titolo pari a 900/1000 di oro (5,80 grammi di oro puro all’interno di ogni esemplare). Il conio raffigurava Napoleone Bonaparte in qualità di primo console della Repubblica Subalpina e Imperatore dei Francesi.

Tuttavia, la popolarità del Marengo divenne così vasta che il suo nome venne utilizzato comunemente per indicare tutte le monete prodotte in Francia nello stesso periodo, rendendo così un po’ più complessa la nomenclatura numismatica del XIX secolo. A conferma di ciò, si consideri che dopo la nascita dell’Unione Monetaria Latina all’interno dei Paesi appartenenti si finì con il chiamare Marengo anche altre monete nazionali, usando sempre come parametro di riferimento l’esemplare originario francese, con un peso di 6,45 grammi e un rapporto di valore oro / argento di 15,5.

Il Marengo italiano

In questa breve guida al Marengo e alla sua quotazione, non possiamo non dedicare qualche riga in più al Marengo italiano, la cui coniatura cominciò nel 1861 – anno di proclamazione dell’Unità d’Italia – con denominazione pari a 20 lire.

Sebbene in commercio si trovino numerosi esemplari di Marengo, quelli che vengono maggiormente collezionati nel ventaglio di questa moneta di oro da investimento sono i seguenti:

  • Marengo Vittorio Emanuele II: coniato dal 1863, riporta l’effige del re su un lato e sul rovescio lo stemma sabaudo con una corona d’alloro. Venne coniato a Roma, Torino e Milano con spessore variabile tra 1,15 e 1,37 millimetri;
  • Marengo Umberto I: coniato dal 1878, sul dritto presenta il busto del Re e sul rovescio conserva lo stemma sabaudo. Venne coniato esclusivamente a Roma, con spessore tra 1,24 e 1,35 millimetri;
  • Marengo Vittorio Emanuele III: coniato dal 1902, considerato uno dei più rari esemplari di Marengo italiano, presenta sul dritto il busto del re e sul rovescio l’aquila araldica con lo stemma sabaudo. Lo spessore della moneta varia tra 1,24 e 1,35 millimetri.

Acquistare Marengo a Padova

Fatte salve le caratteristiche di cui sopra – che invitiamo i nostri lettori ad approfondire nelle sedi de La Boutique d’Oro – è evidente che il valore di ogni Marengo sia diverso a seconda di alcuni fattori che impattano in maniera decisiva sul suo prezzo, come ad esempio la versione, l’anno di emissione, lo stato di conservazione. Per questo motivo, per scoprire la quotazione del Marengo e procedere con l’acquisto di un esemplare, consigliamo di prendere contatti con i nostri esperti.

Ricordiamo con questa occasione che investire in monete d’oro permette di creare un patrimonio facilmente liquidabile, considerato che sarà possibile vendere gli stessi esemplari della propria collezione in qualsiasi momento, e che le dimensioni ridotte delle monte d’oro le rendono facilmente trasportabili o riponibili in cassetta di sicurezza. Inoltre, il Marengo d’oro è IVA esente nel nostro Paese.

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