Lo sapevi che?

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La Cina potrebbe aver realizzato una scoperta potenzialmente rivoluzionaria nel settore minerario: il giacimento Wangu Goldfield, situato nella provincia di Hunan.

Come riferiscono le autorità locali, il deposito – localizzato nella contea di Pingjiang – potrebbe infatti contenere risorse aurifere straordinarie: le prime analisi hanno identificato oltre 40 vene d’oro nei primi due chilometri di profondità, con una stima di circa 330 tonnellate di oro. Le proiezioni geologiche suggeriscono che il giacimento potrebbe contenere fino a 1.100 tonnellate entro i tre chilometri di profondità.

La qualità del giacimento appare notevole, con campioni che mostrano una concentrazione di 138 grammi di oro per tonnellata di materiale. Se queste stime venissero confermate, il Wangu Goldfield diventerebbe il giacimento d’oro più importante del mondo.

Non solo. Sarebbe altresì un grande cambiamento per la politica estrattiva della Cina, già leader mondiale nella produzione aurifera con 378 tonnellate: la scoperta potrebbe essere strategica, considerato che il Paese consuma circa il triplo dell’oro che produce (910 tonnellate), dovendo ricorrere a importazioni significative.

Rimangono forti dubbi

Tuttavia, il World Gold Council mantiene una posizione cauta riguardo queste stime. Gli esperti considerano più realistica la cifra di 300 tonnellate già identificate, ricordando precedenti casi di stime sovradimensionate come quello indiano di Sonbhadra nel 2020. Le sfide tecniche dell’estrazione a grandi profondità – inclusi rischi sismici, temperature estreme e costi elevati – rappresentano infatti ostacoli che non possono essere sottovalutati, come dimostrano le miniere sudafricane che operano oltre i 4.000 metri di profondità.

Insomma, la validazione definitiva di queste stime richiederà ulteriori indagini geologiche approfondite e perforazioni di conferma.

Quali sono i giacimenti di oro più grandi del mondo

In attesa di novità dalla Cina, ci si può domandare quali siano i giacimenti d’oro più grandi al mondo in termini di ritmi produttivi.

Ebbene, in Nord America, la Nevada Gold Mines domina il settore con una produzione annuale di quasi 94 tonnellate: è qui che si trova il “Carlin Trend”, una formazione geologica straordinaria che si estende per 56 km e viene sfruttata ininterrottamente dal 1965.

In Asia Centrale, la miniera di Muruntau in Uzbekistan rappresenta un esempio eccezionale di estrazione a cielo aperto. Con dimensioni imponenti (3,3 km di lunghezza per 2,5 km di larghezza) e riserve stimate di oltre 4200 tonnellate, questa miniera continuerà ad essere un punto di riferimento nel settore per molti anni.

L’Indonesia ospita la famosa miniera di Grasberg, che ha subito una interessante evoluzione: da miniera a cielo aperto è stata convertita in operazione sotterranea nel 2019, mantenendo comunque una produzione significativa di quasi 39 tonnellate annue.

Ecco una tabella riassuntiva dei principali giacimenti:

Miniera Paese Produzione (t)
Nevada Gold Mines USA 94,0
Muruntau Uzbekistan 85,0
Grasberg Indonesia 38,8
Olimpiada Russia 33,5
Pueblo Viejo Rep. Dominicana 23,8
Kibali Rep. Dem. Congo 23,0
Cadia Australia 22,0
Lihir Papua Nuova Guinea 20,9
Canadian Malartic Canada 20,3
Boddington Australia 19,7

 

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