Lo sapevi che?

Specializzati nel settore del commercio all’ingrosso di metalli preziosi usati dal 2012.

Il territorio aretino custodisce un legame antichissimo con l’arte orafa. Le origini di questa tradizione affondano nell’epoca etrusca, come testimoniano i preziosi manufatti rinvenuti nei siti archeologici che costellano le colline toscane. Un’eredità storica che ha saputo evolversi fino a trasformare Arezzo in uno dei poli orafi più importanti a livello mondiale, un’eccellenza italiana che recentemente ha raggiunto risultati straordinari: le esportazioni hanno infatti registrato un balzo impressionante, passando da 3,5 miliardi di euro nel 2023 a ben 7,7 miliardi nel 2024, con picchi di crescita che nei primi tre trimestri hanno toccato l’incredibile soglia del 119%.

Il distretto aretino si è così affermato ancora una volta come leader nazionale nel settore, contando circa 1.100 aziende che danno lavoro a 8.000 persone. Insieme ai poli di Vicenza e Valenza, Arezzo rappresenta il cuore pulsante dell’oreficeria italiana, un comparto che ha saputo conquistare mercati internazionali grazie alla componente fondamentale dei metalli preziosi.

Il successo di questo distretto risiede nella peculiare capacità di coniugare l’antica tradizione artigianale con l’innovazione tecnologica e la flessibilità produttiva, elementi che hanno permesso alle aziende aretine di affrontare con successo le sfide dei mercati globali.

Un fenomeno di mercato: l’esplosione della domanda turca

Nel panorama delle esportazioni orafe aretine del 2024, un fenomeno ha catturato l’attenzione degli analisti di settore: l’improvvisa e massiccia domanda proveniente dalla Turchia. Il mercato turco, tradizionalmente non tra i principali destinatari dell’oreficeria aretina, ha registrato un incremento negli acquisti di ben 4 miliardi di euro, posizionandosi inaspettatamente al primo posto tra i paesi importatori, davanti a mercati storicamente consolidati come Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti e Francia.

Il fenomeno – peraltro – si inserisce in un contesto più ampio che ha visto la Turchia diventare, nella prima metà del 2024, il più grande acquirente di oro a livello mondiale, con importazioni che hanno raggiunto le 45 tonnellate secondo i dati del World Gold Council.

Gli esperti economici definiscono questo boom come “anomalo e difficilmente ripetibile“, spiegando che l’elevata inflazione e le specifiche politiche sulle importazioni adottate dal governo di Ankara hanno stimolato una domanda eccezionale, soprattutto nel segmento dei prodotti semilavorati in oro. La situazione ha però creato un’opportunità straordinaria per il distretto aretino, che ha saputo coglierla prontamente grazie alla sua capacità produttiva e alla qualità delle sue creazioni.

Il segreto dell’eccellenza: tradizione, formazione e innovazione

Il successo del distretto orafo aretino si fonda su tre pilastri fondamentali: la tradizione artigianale tramandata di generazione in generazione, l’eccellenza nella formazione professionale e la costante innovazione tecnologica. A differenza di altri distretti orafi, Arezzo vanta la presenza di veri colossi del settore accanto a numerose imprese specializzate nel trattamento dell’oro fisico e nella produzione di macchinari all’avanguardia destinati al settore.

L’artigianalità e il “saper fare” rappresentano un patrimonio intangibile che viene custodito e tramandato nelle botteghe orafe, ma anche attraverso importanti centri di formazione presenti sul territorio toscano. L’Istituto Margaritone, i master dell’Università di Siena e la prestigiosa scuola di oreficeria “Le arti orafe”, attiva dal 1985, contribuiscono a formare nuove generazioni di artigiani qualificati, capaci di preservare le tecniche tradizionali e di integrarle con le moderne tecnologie.

Una combinazione di tradizione e innovazione che ha permesso al distretto aretino di sviluppare produzioni caratterizzate da un’elevata flessibilità, un valore intrinseco particolarmente apprezzato nei settori del lusso e della moda. La continua ricerca di manodopera altamente qualificata rappresenta una delle priorità del distretto, consapevole che la disponibilità di competenze specializzate è essenziale per mantenere quel livello di eccellenza artigianale che distingue le creazioni aretine nel panorama internazionale.

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