Tra le monete italiane d’argento più famose, le 500 lire con le caravelle occupano certamente un ruolo di grande rilievo. Molto conosciute e diffuse (probabilmente, a molti dei nostri lettori sarà capitata la possibilità di averla tra le mani o nei cassetti di casa), costituiscono nei fatti l’unica moneta in argento 835 coniata dopo l’istituzione della Repubblica Italiana.

Quanto vale la moneta da 500 lire con le caravelle

Ma quanto vale la moneta da 500 lire con le caravelle? In verità, piuttosto poco!

Ricordiamo infatti che le 500 lire in argento appartenenti a questa categoria sono una moneta piuttosto comune e che il loro valore è dato essenzialmente dal peso dell’argento che la compone. Considerato che le 500 lire Caravelle pesano 11 grammi e sono composte di argento 835/1000, ne deriva che il valore è pari alla quotazione dell’argento per 9,185 grammi, tolti evidentemente i margini dell’operatore che si occuperà della compravendita.

Attenzione, però, a non saltare a frettolose conclusioni.

Se infatti è vero che la generalità delle 500 lire in argento non ha un valore di particolare apprezzabilità, è anche vero che ci sono alcune eccezioni. La più celebre è probabilmente rappresentata dalla famosa Caravella di prova, datata 1957, facilmente distinguibile per un errore piuttosto grossolano che ha contribuito a renderle delle icone nelle emissioni degli anni ’50.

Le Caravelle di prova e il loro valore di mercato

Le 500 lire con le Caravelle di prova hanno una storia particolare che merita di essere raccontata in brevità.

A idearle fu il senatore Giuseppe Medici, allora Ministro del Tesoro, che – dopo aver sovraordinato l’emissione della prima serie per celebrare la stabilità della lira italiana grazie al boom economico del secondo dopoguerra – volle ringraziare simbolicamente i parlamentari regalando una prova di conio della nuova moneta. In tutto, 1004 esemplari che non avrebbero mai dovuto circolare.

Le 500 lire di prova sono dunque facilmente riconoscibile proprio per la scritta prova in basso, la sua datazione (1957) ma, soprattutto, per il fatto che le bandiere sono orientate controvento, rivolte verso poppa. A questo primo stock di monete non fece seguito alcuna emissione destinata alla circolazione. Dunque, si tratta di monete molto rare, ed è proprio la particolare rarità di queste 500 lire a renderle un oggetto ambito dai collezionisti, che possono arrivare a pagare diverse migliaia di euro per potersi aggiudicare uno dei 1004 pezzi così erroneamente emessi.

Nella speranza di aver soddisfatto la curiosità dei nostri lettori, possiamo invitare tutti coloro i quali avessero una o più monete d’argento in casa a portarle nelle nostre sedi per una quotazione gratuita: sarà l’occasione utile per scoprire se hai o meno in casa un patrimonio da monetizzare.

Ti ricordiamo che puoi trovare l’elenco delle nostre sedi con i recapiti e gli indirizzi in questa pagina. Ti aspettiamo!